Internazionalizzarsi in CILE

In linea di massima si può affermare che in Cile sono in vigore politiche destinate all’attrazione di capitali stranieri, soprattutto per quelli destinati a potenziare l’industria manifatturiera locale. L’economia del Paese infatti dipende ancora in maggior parte dalle esportazioni di materie prime come rame, molibdeno, oro, argento e cellulosa.  Con lo scopo di diversificare la gamma di prodotti esportabili a maggior valore aggiunto, le autorità attraverso vari organismi, hanno sviluppato programmi finalizzati a promuovere il  “Cile come Paese Piattaforma”.

Nell’ambito della  Costituzione Politica dello Stato, che consacra i principi di libertà economica e diritto di proprietà, si inserisce la normativa che regola gli investimenti stranieri.

L’investimento estero è regolato in Cile dalle norme contenute nel Decreto-Legge 600 (DL 600) del 1974, nonché nel Capitolo XIV del “Compendio de Normas de Cambio Internacionales del Banco Central”. Il primo, rappresenta lo strumento idoneo a tutelare gli investimenti che prevedono un apporto di capitale minimo di  U$$ 5 milioni; mentre gli investimenti al di sotto di tale soglia (a partire da U$$ 10.000) in valuta possono avvalersi dal Capitolo XIV del Compendio de Normas de Cambio Internacionales che rappresenta lo strumento utilizzato soprattutto dalle piccole aziende.

Con il DL 600 fu creato il “Comité de Inversiones Extranjeras”-CIE (Comitato per gli Investimenti Esteri) che è autorizzato ad approvare i progetti di investimento presentati da persone fisiche o società straniere nel Paese. Una volta autorizzato l’investimento il relativo contratto viene firmato, da un lato, dall’investitore straniero, e dall’altro, dal Governo cileno, rappresentato dal Ministero dell’Economia. La garanzia del contratto risiede, quindi, nel fatto che esso viene redatto in modo che lo Stato, essendo una delle parti contraenti, non potrà modificarlo unilateralmente (ad esempio emanando leggi successive che ne inficino i contenuti) senza l’approvazione della controparte.

La normativa esistente, sebbene non sia penalizzante, non fissa benefici particolari per le imprese straniere che intendano stabilirsi in questo Paese, ma è destinata ad assicurare all’investitore straniero  le stesso trattamento (tributario, concorrenza ecc.) degli investitori nazionali.

La proprietà è protetta nella disposizione contenuta nella costituzione Politica del Cile, così come  la proprietà intellettuale ed industriale. La normativa infatti regola i marchi commerciali , le patenti  d’invenzioni ed i disegni industriali. Cile fa parte del Convegno di Parigi per la Protezione della Proprietà industriale.

Il decreto Legge 600 relativo agli investimenti esteri contempla l’investimento straniero secondo le seguenti modalità:

  • moneta straniera di libera conversione
  • beni fisici (che vengono valorizzati secondo le normative generali delle importazioni)
  • tecnologia
  • crediti associati all’investimento estero

Il capitale investito potrà essere rimesso all’estero  solo dopo un anno dal suo ingresso. La rimessa degli utili non è soggetta a restrizioni, infatti lo “Statuto de Inversión extranjera” così come la Normativa di cambi internazionali, garantisce all’investitore straniero l’accesso al mercato cambiario formale al fine di   rimpatriare i capitali, utili, effettuare operazioni di commercio estero ed altri tipi di transazione. Si definisce come mercato cambiario formale quello costituto da istituzioni bancarie e da agenzie di cambio autorizzate.

In termini tributari qualsiasi attività produttiva, anche quella derivante dagli investimenti stranieri, è soggetta ad una tassa corporativa denominata “Imposta di prima categoria” pari al 15% degli utili imponibili  delle aziende. Al momento di ritirare, distribuire o rimettere gli utili all’estero, viene applicata una tassa addizionale pari al 35% dalla quale verrà però scontata l’imposta di prima categoria (15%) pagata anticipatamente. Il reinvestimento degli utili non è soggetto a tasse.

E’ importante segnalare che sono esenti dall’IVA (19%) gli investimenti che consistono in beni strumentali facenti parte di un progetto di investimento straniero nell’ambito della normativa del DL600.

La politica economica cilena non prevede ulteriori incentivi per l’investimento straniero o locale, ció nonostante il DL600 contempla alcuni benefici per progetti industriali o estrattivi superiori a 50 milioni di dollari. Questi benefici consistono in :

  • possibilità di contratto con lo stato cileno fino a 20 anni (ciò assicura la protezione del capitale investito);
  • invariabilità delle normativa tributaria;
  • autorizzazione di mantenere all’estero la valuta derivante dalle esportazioni

Sia gli investitori nazionali che stranieri possono beneficiarsi di alcuni incentivi legati a specifiche zone /settore.

  • Il settore forestale è soggetto ad un contributo statale pari al 75% della superficie piantata ed all’esenzione tributaria per i terreni qualificati come forestali.
  • Le industrie che si stabiliscono in determinate zone “estreme” del Paese possono beneficiare dell’esenzione delle tasse, dell’IVA e di una quota sui costi della  mano d’opera.
  • Le aziende che realizzano esportazioni possono accedere ad alcuni benefici di tipo doganale come: la reintegrazione dei diritti doganali, il pagamento differito dei diritti di dogana per i beni strumentali ed il  recupero dell’IVA.

E’ importante segnalare che in caso di contenziosi, il Cile ha sottoscritto l’accordo CIADI “Convención de Naciones Unidas sobre el Reconocimiento y Ejecución de Laudos Arbitrales Extranjeros” e la Convenzione Interamericana sull’arbitraggio Internazionale Commerciale.

Zone Franche

in Cile operano 3 Zone Franche.

-Iquique

-Arica

-Punta Arenas

N.B.  Le aziende straniere che vogliano operare all’interno delle zone franche devono essere già costituite come imprese legali in Cile.

Zona Franca di Iquique

Denominazione

La zona franca (ZOFRI) di Iquique, amministratrice anche di Arica, è il più grande “corredor” commerciale fra la Conca del Pacifico e il Sud America .

L’attuale amministrazione ha iniziato un programma di ristrutturazione e riorganizzazione al fine di rendere le zone franche di Iquique ( che si presenta per lo più come un centro commerciale) ed Arica i più importanti centri  logistici dell’area che comprende il Sud de Perù, la Bolivia, l’Argentina ed il Nord del Cile, oltre che  i principali punti di arrivo delle merci provenienti dai paesi asiatici.

Arica

Le aziende presenti,  approfittando dei benefici offerti della regolamentazione relativa alle zone franche cilene, hanno la possibilità di introdurre  prodotti e materiali, elaborarli e/o assemblarli  e riesportarli secondo la domanda di mercato senza dover effettuare anticipatamente l’importazione definitiva con il conseguente pagamento dei dazi  doganali e dell’Iva. Da rilevare che la Z.F di Arica presenta una rilevante potenzialità per lo sviluppo dell’industria della lavorazione del legname pregiato di origine della Bolivia, di cui è un importante produttore/esportatore attraverso il Porto di Arica.

Agevolazioni

La Zofri offre alle imprese che si stabiliscono nel suo territorio i seguenti vantaggi:

Doganali

– esenzione dal pagamento dei dazi doganali e dell’IVA sulle merci estere in transito;

-esenzione dai dazi e dalle imposte sull’esporta­zione o la riesportazione;

-ingresso di prodotti nella zona franca senza necessità di registrazione delle importazioni, di contratto bancario o tecnico;

-permanenza delle merci nei recinti della zona franca per un tempo illimitato.

Tributarie

-esenzione dell’Iva sulle merci nazionali che entrano nella zona franca o su quelle nazionali o nazionalizzate vendute alla I regione di Tarapacá o all’estero.

Bancarie

-Ingresso e riesportazione di merci senza che vengano effettuati controlli da parte della Banca Centrale;

-accesso al mercato bancario delle valute per le vendite in moneta nazionale di prodotti esteri al­la I Regione di Tarapacá ed al resto del Cile.

Altri vantaggi

-sconto del 20% sugli investimenti o i reinvestimenti in opere di costruzione, macchinari ed attrezzature;

-rimborso del 17% delle spese sostenute per paga­menti di salari corrispondenti allo  stipendio minimo fissato dalle Autoritá ($ 135.000 pari a circa € 190,00)

-esenzione del 2% dall’Impuesto Patronal (imposta a carico del datore di lavoro);

-le imprese della zona franca possono essere al 100%  di proprietà estera, totalmente di  proprietà locale  o di natura mista;

-il 100% delle materie prime utilizzate può essere di provenienza estera.

Le zone franche, inoltre, godono della extra territo­rialità doganale. Le merci che entrano nei territori speciali stabiliti dalla legge e le imprese che operano in tale settore godono di esenzioni tributarie, sconti per gli investimenti, in infrastrutture e macchinario e per l’impiego di manodopera.

Attività ammesse

Le banche e le società finanziarie ed assicurative pos­sono stabilirsi nelle zone franche, ma non godere dei benefici previsti dai quali restano anche esclusi i progetti relativi all’attività mineraria ed alla pesca.

Parque Industrial Chacalluta

ZOFRI Chacalluta è un centro internazionale di industrie e affari ubicato strategicamente al nord del Paese.  Creato nel 1994 da ZOFRI S.A., offre agli investitori locali e stranieri accessi diretti a vari mercati.  A 600 metri dall’aeroporto internazionale, a 2 km. del controllo di frontiera Cile-Perú e a 4 km. dalla autostrada verso La Paz, si può arrivare al Perú, Bolivia, Brasile e Asia Pacifico.  Offre inoltre un parco da 130 ettari di terreno per lo sviluppo di progetti, servizi integrali alle imprese, via di fibra ottica per il trasferimento dati e aree urbanizzata con benefici e franchigie specialmente concepite per lo sviluppo delle attività industriali:  assemblaggio, montaggio, finiture, manifattura e trasformazione industriale indirizzate principalmente all’attività mineraria.

Vantaggi Alto Hospicio

Il regime preferenziale stabilito dal decreto legge N° 1.055, de 1975 e le sue modifiche, per la Zona Franca di Iquique  sarà applicabili, negli stessi termini, alle aziende industriali manifatturiere installate o che intendano installarsi nel settore di Alto Hospicio del comune di Iquique. Agli effetti, qualificano le imprese che sviluppino un insieme di attività nelle fabbriche, impianti o carpenterie, destinate all’ottenimento di manifatture diverse dalle materie prime, parti o pezzi di origine straniera che siano stati utilizzati per l’elaborazione, come anche le aziende che ne aggiungano valore locale, come assemblaggio, montaggio, finitura, integrazione o trasformazione industriale.

 Zona Franca di Punta Arenas

Denominazione

PARENAZON – SOCIEDAD ADMINISTRADORA ZONA FRANCA PUNTA ARENAS LTDA.

Localizzazione

E’ situata nella città che porta lo stesso nome, la più astrale del mondo, dove sorgerà il futuro porto della città. *

*   ZONA PREFERENZIALE XII REGIONE DI MAGALLANES

La legge n. 18.392 del 1985 stabilisce un regime doganale e tributario preferenziale per il territorio della XII Regione di Magallanes e per il territorio Antartico cileno, nel quale si trova la terza zona franca del paese. La zona franca di Punta Arenas è situata nella città che porta lo stesso nome, la più australe del mondo, in una zona di 415 ettari vicino alla quale sorgerà il futuro porto della città. Secondo quanto progettato, tale porto costituirà il centro dell’attività marittima della Patagonia, sia argentina che cilena. La zona franca per  estensione è costituita da tutta la XII Regione (Magallanes e Antartico Cileno). La Legge n. 18.392 rimarrà in vigore per 25 anni e prevede benefici per le imprese che svolgano attività industriali, minerarie, di sfruttamento delle ricchezze marine, di trasporto e di turismo che si stabiliscano fisicamente nei territori all’interno della zona preferenziale. Queste imprese possono importare, senza dover pagare diritti, imposte, tasse ed altri oneri, qualsiasi tipo di merci estere necessarie per i loro processi produttivi o per la loro prestazione di servizi, materie prime, articoli semilavorati e parti o pezzi comunque necessari ai suddetti processi.

Agevolazioni

Sono previsti benefici per le imprese che svolgano attività industriali, minerarie, di sfruttamento delle ricchezze marine, di trasporto e di turismo che si stabiliscano fisicamente nei territori all’interno della zona preferenziale. Queste imprese possono importare, senza dover pagare dazi, imposte, tasse ed altri oneri, qualsiasi tipo di merci estere necessarie per i loro processi produttivi o per la prestazione di servizi, materie prime, articoli semilavorati e parti o pezzi comunque necessari ai suddetti processi.

Altri incentivi regionali:

Le regioni meno sviluppate del paese godono di incentivi di vario genere, con i quali si tenta di attirare gli investimenti, e dei quali possono beneficiare anche gli investitori esteri. In particolare per la regione di Magallanes:

-sgravi speciali sui redditi da lavoro prodotti in tali regioni;

-la maggioranza dei lavoratori riceve un incentivo equivalente al 17% delle remunerazioni imponibili con un massimo di $ 136.620 pesos cileni (equivalenti a circa € 185). Questi benefici si perdono se il contribuente non paga opportunamente le tasse.

Restano escluse da tali incentivi le banche e le società di portafoglio.

Il ruolo di Corfo ( Corporación de Fomento para la Producción)

Sono presenti in Cile distinti organismi destinati allo sviluppo industriale , tecnologico ed alla attrazione di investimenti. Il principale è Corfo.  Organismo dello Stato, alle dipendenze del Ministero di Economia,  destinato a localizzare in Cile progetti d’investimenti privati di origine nazionale e stranieri in settori di elevata potenzialità. In questo ambito il ruolo della  Corfo si concentra principalmente in tre direzioni:

  • Appoggio a investimenti nei cluster esportatori presenti nelle regioni (nel Nord il settore minerario, nel Sud l’acquicoltura e gli allevamenti di salmone , nella zona centrale i settori vitivinicolo ed ortofrutticolo).
  • Nuove industrie tecnologiche (settori: biotecnologie e tecnologia medica) in alleanza strategica con “Assembio” (Associazione cilena di imprese di biotecnologia).
  • Appoggio agli investimenti in energia rinnovabile non convenzionale

Strutture focalizzate sull’ Hight Tech :

È di recente costruzione il Parco Tecnologico di Corfo costruito all’interno del parco industriale di Curauma, Valparaiso (V Regione),  la struttura, il cui investimento ha raggiunto i 6 milioni di dollari ha una superficie di 6.000 mq disposti su sei piani e conta con i più elevati standard di connessione, climatizzazione, sicurezza, amministrazione e diversi benefici derivati dall’ utilizzo comune delle infrastrutture da parte delle aziende presenti. Le prime aziende a istallarsi in questo edificio sono state la tedesca Software A.G., specializzata nella ricerca, sviluppo e produzione di software per il governo e soluzioni per le PMI, che ha scelto il Cile come piattaforma Regionale per lo sviluppo del mercato latinoamericano. Un’altra impresa di rilievo è la azienda svedese APA Networks, che in collaborazione con la locale DISC  ha istallato un centro di tecnologia applicata ai settori  minerario, dei  trasporti e delle  telecomunicazioni. Si rileva inoltre l’interesse della Microsoft di istallare un centro di sviluppo di applicazioni.

Parco tecnologico de Concepcion

Nell’VIII Regione il programma Innova Bio Bio di Corfo  ha approvato, nel mese di luglio del presente anno, il finanziamento di uno studio di fattibilità  per la creazione di un Parco Scientifico Tecnologico all’interno dell’Università di Concepción grazie alla presenza sia di un’attività di ricerca scientifica anche a livello universitario che di un tessuto produttivo altamente qualificato. In questo ambito ed a seguito di una visita di una delegazione cilena  ai centri tecnologici di  Smart Park in Manitoba e a Saskatoon (Canada), è stato firmato un accordo di collaborazione con gli stessi.

Le politiche secondo le dimensioni delle aziende

In Cile sebbene esistano una serie di programmi governativi a favore delle PMI, questi sono ancora difficilmente utilizzabili per la farraginosa burocrazia che li regola. Si può affermare che in effetti,  attualmente, le politiche sopra menzionate non fanno distinzione nella dimensione delle aziende.

Fonti: CILE

Denis Torri